Psicoterapia Ipnotica
L’Ipnositerapia e’ una procedura durante la quale un medico o uno psicoterapeuta suggerisce che il paziente faccia esperienza di cambiamenti nelle sensazioni, percezioni, pensieri o comportamenti;
Tali cambiamenti vengono usati dal sanitario nel trattamento psicoterapico per problemi psichici, oltre che nel trattamento del dolore e di molti problemi psicologici che emergono in campo medico e odontoiatrico;
Il contesto ipnotico e’ generalmente stabilito mediante una procedura di induzione che puo’ essere fatta con tecniche dirette (“convenzionali” o comunque esplicitate) o indirette (“conversazionali” e di utilizzazione).
Le persone rispondono all’Ipnosi in modi diversi. Alcune persone sono altamente responsive nei confronti delle suggestioni ipnotiche e altre sono meno responsive. La responsivita’ influisce sulla profondita’ della trance raggiunta dal soggetto ma non inficia un lavoro psicoterapico svolto con il modello ipnotico;
Le persone che sono state ipnotizzate non perdono il controllo sul loro comportamento.
In aggiunta al suo uso clinico la trance ipnotica viene usata nella ricerca con l’obiettivo di conoscere meglio la natura dell’Ipnosi di per sè, cosi’ come il suo impatto sulle sensazioni, percezioni, apprendimento, memoria e fisiologia.
La fenomenologia ipnotica contribuisce non poco alla conoscenza dello strumento cervello che abbiamo a disposizione. Essa spesso fa dispetti alla medicina, realizzando fenomeni per questa inspiegabili. Nello stesso tempo permette di gettare lumi nelle altre branche del sapere per reinterpretare, correggere o rigettare credenze superate.
Innanzitutto l’ipnosi scopre che i due emisferi cerebrali non ripetono pedissequamente le stesse funzioni psichiche, ma ciascuno ha le sue proprie. Senza questo non sarebbe esistita né la stessa ipnosi (che realizza i fenomeni solo dopo avere messo a riposo l’emisfero cerebrale dominante) e né il conseguente uso terapeutico.
In trance si lavora servendosi dell’esperienza del soggetto. Questa risulta essere registrata nella psiche come parola nell’emisfero dominante e come emozione nell’altro. Il terapeuta usando la parola richiama l’emozione annessa e utilizza l’energia psicodinamica per realizzare il contenuto delle suggestioni secondo il principio del monoideismo ideoplastico, oppure la riduce mediante catarsi per eliminare i suoi effetti patologici.
Il fenomeno del potenziamento della memoria permette di far affiorare dai meandri delle circonvoluzioni cerebrali (l’inconscio) ricordi di ogni tipo, di cui tanti si riferiscono ad esperienze non fatte direttamente dal soggetto.
I suddetti ricordi remoti affiorano come immagini, visualizzazioni od allucinazioni (tutte site nell’emisfero destro). Sia quelle dei sogni che quelle riferite in ipnosi sono registrazioni di esperienze vere (fatte dal soggetto o da chi gliele ha trasmesse). La fantasia usa spezzoni di immagini assemblate dalla funzione creativa della persona. I sogni freudiani pescano nell’esperienza di ogni tempo, presente nella memoria. Quando in terapia ipnotica si usano immagini (anche costruite) come suggestioni, queste realizzano il loro contenuto reale in periferia secondo il principio del monoideismo ideoplastico, per cui si può affermare che non esistono parole o immagini astratte (flatus vocis di Roscellino) ma ognuna di esse rappresenta esperienze vere. Da ciò la psiconeurolinguistica (PNL) ha dedotto che lavorare con la parola equivale a lavorare sulla realtà così come lavorare sulla mappa equivale a lavorare sul territorio.
Il nostro psichismo dispone di una energia vitale complessiva da cui originano le cariche psicodinamiche che esplicano, secondo la loro natura, una azione favorevole o meno sull’organismo.
Le parole, le idee, le immagini, le emozioni, man mano che entrano a far parte del vissuto e quindi dell’esperienza della persona, provocano una eccitazione psichica ed acquisiscono una carica psicodinamica che ne ricalca il significato. Tale carica può essere utilizzata, secondo il principio dei riflessi condizionati, usando come stimolo suggestivo proprio la parola o l’immagine o l’emozione, che l’hanno realizzata.
L’idea di benessere utilizza l’energia insita in essa per realizzare la sensazione di benessere. L’idea di paura utilizza la sua energia per realizzare una sindrome fobica. L’idea di levitazione e di trascinamento di un braccio in alto determina il suo alleggerimento e sollevamento verso l’alto. E così può dirsi per ciascuna altra idea o immagine o parola suggestiva. Nel momento in cui una persona richiama alla sua mente una idea e la mantiene per un po’ di tempo, questa idea realizza il suo contenuto (monoideismo ideoplastico). È una legge dell’interazione mente-corpo trasformare in azione le cariche contenute nelle idee. Se si sottopone all’attenzione di una persona in trance una idea che richiama una carica psicodinamica da cui ci si aspetta una determinata azione, questa, dopo un tempo di latenza ragionevole, si realizza, come ci si attendeva.
Le parole, le idee, le immagini richiamano e mobilitano nel cervello psichico le energie che ricalcano, le quali, a loro volta, danno origine ad eventi a catena per evidenziare un’azione a livello periferico.
Durante lo stato ipnotico si può influire su tutte le funzioni dell’organismo abolendole, inibendole, potenziandole o normalizzandole. Le vie di cui la mente si serve per influire sul somatico, sul viscerale o sull’umorale sono le stesse di cui si serve lo stress per provocare i suoi effetti.
Dal punto di vista neurofisiologico, la mente comunica col corpo principalmente attraverso il sistema ipotalamo-limbico, centro di affluenza di stimoli provenienti dal talamo e quindi dalla corteccia, dal sistema limbico e dal sistema reticolare. L’ipotalamo poi funziona come un trasformatore di energia perché trasforma l’informazione neuronale (fornita di energia psichica) in informazione neurormonale che mediante messaggeri smistano le informazioni in periferia. Tutte le strutture sono collegate tra loro sia mediante fibre nervose che mediante ormoni, neuropeptidi, neurotrasmettitori, che interagiscono tra loro mediante uno sviluppato comportamento a feedback.
Il funzionamento del sistema nervoso autonomo porta in periferia l’informazione in maniera digitale (mentre quella di ormoni, peptidi e mediatori è di tipo analogico). Attraverso queste vie si possono ottenere risultati terapeutici significativi.
Gli esperimenti condotti in ipnosi tengono conto delle conoscenze scientifiche attuali, in particolar modo di quelle psicobiologiche che riguardano i mediatori che portano i messaggi in periferia. Ciò permette di reinterpretare tutta la fenomenologia e le relative risposte terapeutiche, per renderle utilizzabili dalla classe medica.
(tratto da: Wikipedia)
L’ipnosi è un fenomeno psicosomatico che coinvolge cioè sia la dimensione fisica, sia la dimensione psicologica del soggetto. È una condizione particolare di funzionamento dell’individuo che gli consente di influire sulle proprie condizioni sia fisiche, sia psichiche e sia di comportamento.
In particolare “oggi sappiamo che l’ipnosi non è altro che la manifestazione plastica dell’immaginazione creativa adeguatamente orientata in una precisa rappresentazione mentale, sia autonomamente (autoipnosi), sia con l’aiuto di un operatore con il quale si è in relazione (ipnosi diretta e/o indiretta)“.
È inoltre opportuno differenziare i termini: “ipnosi” e “ipnotismo” intendendo con “ipnosi” lo stato particolare, psicofisiologico (trance) del soggetto e con “ipnotismo” la metodica e le tecniche impiegate dall’ipnotista per realizzare l’ipnosi.
Attraverso l’ipnosi o l’autoipnosi è possibile accedere alla dimensione inconscia ed emotiva del soggetto. In termini scientifici di solito si tende a restringere il campo di definizione dell’ipnosi alla gestione consapevole di tale processo.
Attualmente l’ipnosi è impiegata scientificamente in ambito terapeutico (ipnoterapia o meglio, ipnositerapia) e nella ricerca clinica.