Fenomeni della Trance Profonda
Durante la trance profonda è possibile generare in modo autoindotto (autoipnosi) o attraverso suggestione etero indotta (dall’ipnoterapeuta) alcuni importanti fenomeni psicofisiologici legati allo stato di trance che possono già di per sé costituire un valente supporto terapeutico ad alcune condizioni.
Tra questi fenomeni troviamo:
- Possibilità di aprire gli occhi senza svegliarsi
- Distorsione temporale e pseudorientamento temporale
- Regressione d’età e rivivificazione
- Dissociazione
- Scrittura automatica
- Allucinazioni positive e negative
- Amnesia
- Suggestioni post-ipnotiche
- Analgesia e anestesia
- Catalessi e catatonia
- Flexibilitas cerea
Allucinazioni positive e negative
Le allucinazioni ipnotiche negative sono possibili per tutti i sensi (cecità, emianopsia, sordità, ageusia, anosmie etc.) per un tempo di poche ore a parecchi mesi per poi svanire gradatamente.
Sono definite negative quando “riducono” o “cancellano” uno stimolo che in realtà è presente. Tali appercezioni, quando sono parziali, possono essere limitate, ad es, per la vista a un determinato oggetto o colore, per l’udito ad una specifica voce o tono, ecc. Un individuo può quindi “cancellare” ad esempio l’oggetto temuto, come un serpente, finendo con il non vederlo anche se l’animale è presente davanti a lui.
Le allucinazioni ipnotiche positive sono quelle in cui il soggetto percepisce l’esistenza di oggetti che di fatto non esistono e avverte sensazioni senza che vi sia il corrispettivo stimolo sensoriale. In pratica un soggetto può “sentire suoni” o vedere oggetti che in realtà non sono presenti nell’ambiente.
“Le alterazioni percettive si spiegano col particolare stato di coscienza del soggetto ipnotizzato e col predominio dell’immagine suggestiva, per cui se un soggetto non percepisce un determinato stimolo ciò è da imputarsi alla limitazione in atto della coscienza stessa.” (Erickson)
Il soggetto compie quindi un atto di inconsapevole (inconscio) nel quale “sceglie” attivamente di credere alle suggestioni impartite, visualizzando o cancellando lo stimolo proposto dal terapeuta e non è al contrario il terapeuta che impartisce un ordine o piega il soggetto a credere.
Analgesia e Anestesia
“Semeioticamente, l’anestesia e l’analgesia ipnotiche sono simili e quelle isteriche, cioè non seguono le vie nervose anatomiche, seguono invece le vie della rappresentazione suggestiva“.(Granone)
La sensazione che origina la percezione del dolore non è accolta a far parte della sintesi dei fenomeni coscienti e , per una specie di restringimento della coscienza, viene ad essere “dissociata“, esistendo come fenomeno inconsapevole; tale dissociazione porta alla dispercezione tra il fenomeno “esistente” e quello “percepito”, variandone in parte o del tutto la sua consapevolezza.
L’aspetto fondamentale nell’ipnosi per il controllo del dolore sembra essere la possibilità di instaurare, mediante rappresentazione suggestiva, nuove configurazioni percettive e temporo-spaziali nel soggetto (abbassando o alzando la percezione o allungando o restringendo il tempo di tale percezione). In tal maniera un mal di testa potrebbe o essere ridotto nella sua intensità o perdurare per uno o due minuti invece che ore.
L’uso dell’ipnosi, secondo vari chirurghi, abbrevia il decorso post-operatorio, previene il dolore e il vomito e favorisce la cicatrizzazione delle ferite. Nell’alleviare il dolore è spesso migliore degli anti-dolorifici, in quanto non dà assuefazione, né perde efficacia con i narcotici.
“Il controllo del dolore in ipnosi è un apprendimento“. (Erickson)
Catalessia e catatonia
La catalessia è uno dei principali fenomeni ipnotici, e consiste nella condizione fisiologica che risulta dalla tonicità bilanciata dei muscoli agonisti e antagonisti.
La catalessi non è in rapporto con la forza muscolare e non è in rapporto con la profondità della trance ipnotica.
La catalessia può essere utilizzata per indurre la trance, approfondire la trance, iniziare l’anestesia, creare dissociazione, convincere un soggetto di essere stato in trance
Argomento in fase di rieditazione
Flexibilitas cerea
La catalessia può diventare “flexibilitas cerea”, che consiste nel mettere qualunque arto in qualunque posizione, senza che questo si muova di un millimetro dalla posizione in cui è stato messo. Alcuni autori (Sichort) hanno associato la flexibilitas ad uno stato particolarmente profondo d’ipnosi, cui tra l’altro hanno dato il loro nome, ma non c’è nulla che lasci presumere che un simile stato esista, e la flexibilitas si manifesta come un normale fenomeno catalettico.
Argomento in fase di rieditazione