Il propone, per una valutazione diagnostica di disturbo somatoforme indifferenziato, i seguenti set di criteri che, valutati dal clinico, dovranno tutti essere rispettati.
Il paziente con disturbo somatoforme indifferenziato presenta una quadro clinico caratterizzato da “una o più lamentele fisiche (per es. stanchezza, perdita di appetito, problemi gastro-intestinali o urinari).
Lo psicologo dovrà inoltre valutare la presenza di uno o l’altro dei seguenti criteri:
- dopo le appropriate indagini, ciascuno dei sintomi del criterio B non può essere esaurientemente spiegato con una condizione medica generale conosciuta o con gli effetti diretti di una sostanza (per es. una droga di abuso o medicinali);
quando vi è una condizione medica generale collegata, le lamentele fisiche o la menomazione sociale o lavorativa che ne deriva risultano sproporzionate rispetto a quanto di ci dovrebbe aspettare dalla storia, dall’esame fisico e dai reperti di laboratori
- I sintomi causano disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
- La durata del disturbo deve essere di almeno 6 mesi.
- L’alterazione non risulta meglio spiegabile con un altro disturbo mentale (per es. un altro disturbo somatoforme, una disfunzione sessuale, un disturbo dell’umore, un disturbo d’ansia, un disturbo del sonno od un disturbo psicotico).
I sintomi non sono prodotti o simulati intenzionalmente (come nel disturbo fittizio o nella simulazione).