Analisi delle variabili al trattamento dei disturbi muscolo scheletrici
Le competenze degli operatori della salute sia le loro convinzioni, circa l’utilità per i pazienti del rientro al lavoro, sembrano essere molto variabili (Rainville et al 2000) e influenzare la loro pratica professionale nei confronti dei pazienti con mal di schiena (Linton et al 2002).
- Infatti un’indagine su chirurghi ortopedici e sui medici di famiglia indicava che le loro raccomandazioni, relative a livelli adeguati di funzionamento per il dolore cronico lombo-sacrale, può riflettere gli atteggiamenti e convinzioni personali dei medici e la loro percezione della severità dei sintomi (Rainville et al 2000).
- Uno studio sulle convinzioni di “evitamento della paura” nei medici di base e fisioterapisti indicarono che quelli con alto livello di convinzioni di evitamento della paura avevano un aumento di rischio di pensare che il congedo per malattia fosse un buon trattamento e di non incoraggiare il ritorno alle attività, rispetto a quelli con basso livello di convinzioni di evitamento della paura (Linton ed altri 2002).
- Sono stati indicati come predittivi di risultato della terapia cognitivo-comportamentale con approccio ipnotico le seguenti variabili: fiducia nel trattamento (Kole-Snijders ed altri 1999), progressione nel miglioramento (Kerns ed altri 1997), caratteristiche del paziente secondo l’inventario multidimensionale del dolore (Turk ed altri 1998), l’aspettativa personale del paziente in merito alla prognosi (Jensen ed altri 2000) e le aspettative del paziente sul risultato della terapia (Kalauokalani ed altri 2001).
- Altre variabili importanti sono: la convinzione di assenza di controllo personale sul dolore, l’interpretazione catastrofica del dolore, l’assenza o presenza delle convinzioni del paziente di essere in grado di fare qualcosa per se stesso, le convinzioni che le sofferenze peggiorerebbero continuando a lavorare o praticando esercizi fisici, (Haldorsen ed altri 1998, Spinhoven ed altri 2004, Vlaeyen e Linton 2000).
- risulta che la preselezione dei pazienti con riferimento al loro profilo psicologico, della percezione del livello del dolore, all’aspettativa positiva sul trattamento, e la costante partecipazione al gruppo-trattamento sono, in maniera molto significativa, correlate al miglioramento della condizione di sofferenza ed al mantenimento dei risultati a distanza di 6 e 12 mesi (Tafuro e Zisa, 2006).