Controllo del Dolore
L’ipnosi si è dimostrata efficace nel controllo del dolore e capace di alleviare sia la componente sensoriale discriminativa dell’esperienza dolorosa, sia la componente affettiva, cioè la sofferenza ed in particolare nei soggetti altamente ipnotizzabili è stato osservato un maggior effetto sulla componente motivazionale affettiva dell’esperienza stessa.
Una scissione tra la componente sensoriale – discriminativa e quella motivazionale affettiva risulterebbe responsabile della normale attivazione d’indicatori involontari del dolore quali un aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, della frequenza respiratoria, della sudorazione, ecc.
E’ stato dimostrato che l’analgesia ipnotica non dipende da sistemi neuroumorali, come quelli endorfinergici, inoltre la sua instaurazione può essere praticamente immediata, così come il suo effetto può essere immediatamente abolito con la sola verbalizzazione del terapeuta. Il sistema endorfinergico necessiterebbe di tempi dell’ordine dei minuti per instaurare la sua azione.
Varni, Katz e Dash (Russo e Varni, 1982) riassumono le strategie di ricerca usate per tentar di chiarire le implicazioni fisiologiche, neurochimiche e comportamentali delle endorfine nell’uomo.
Fra i metodi impiegati ci sono i seguenti:
- somministrazione di sostanze antagoniste dei narcotici per dislocare gli oppiati dai loro recettori;
- somministrazione diretta di endorfine sintetiche con osservazione delle alterazioni comportamentali concomitanti;
- analisi diretta di varie endorfine nel sangue e in altri liquidi biologici;
- misurazione diretta delle endorfine prima e dopo interventi che dovrebbero influire sull’esperienza del dolore.
Finora nessuna di queste strategie ha dato prove definitive quanto al fatto che la liberazione di endorfine sia influenzata dall’ipnoterapia, tuttavia rimane evidente l’effetto che questa produce.
Per maggiori informazioni si rimanda al Trattamento del Dolore con Ipnosi