Valutazione degli studi sull’ipnosi

Una valutazione degli studi sull’ipnosi è compromessa dalla natura dell’ipnosi stessa.

Le difficoltà consistono nella programmazione e l’esecuzione di uno studio randomizzato in doppio cieco, dato il fatto che il successo terapeutico l’ipnosi clinica, e l’ipnosi Ericksoniana è basata sul rapport tra paziente-terapeuta.

Nei pochi studi in doppio-cieco, pazienti anestetizzati durante interventi chirurgici hanno ricevuto suggestioni ipnotiche registrate su audio-cassetta.

Statisticamente, è difficile valutare ed ottenere dati sulla profondità della trance, l’impatto delle suggestioni ipnotiche ed il numero e la durata di interventi terapeutici.

La modalità della trasmissione di suggestioni ipnotiche varia di studio in studio.

In certi studi, sono state trasmesse suggestioni esclusivamente riguardanti il rilassamento, in altri suggestioni indirette, ed in altri ancora, suggestioni dirette. Data questa divergenza tra le tecniche ipnotiche utilizzate, non è possibile un confronto tra i vari studi.

Un ulteriore fattore da prendere in considerazione è la variabilità tra i singoli psicoterapeuti. La letteratura elenca i requisiti necessari per il terapeuta in base ai quali si ottengono risultati ottimali: training, esperienza, il rapport, abilità nell’indurre la trance e la trasmissione delle suggestioni ipnotiche, terapeuta motivato.

Oltre alla motivazione del terapeuta, è alquanto importante la motivazione del paziente, il quale dovrebbe essere il primo a richiedere una psicoterapia ipnotica.

Conclusione

Sono necessari un maggior numero di studi, controllati, randomizzati e su ampia scala, per poter trarre la conclusione concreta che l’ipnosi clinica è inequivocabilmente efficace nel trattamento dell’asma; giungere a tale conclusione basandosi solo sulle informazioni attualmente disponibili sarebbe prematuro.

Non si può però sottovalutare i risultati degli studi ottenuti fino ad ora, per cui non si può non prendere in considerazione l’enorme potenziale terapeutico dell’ipnosi clinica. Escludendo casi particolarmente avanzati e/o casi in cui vi sono danni al parenchima polmonare e in status asmaticus, non vi sono motivi per i quali non si potrebbe proporre una valutazione e diagnosi ipnotica a tutti gli asmatici.

Al lungo andare, ciò sarebbe vantaggioso anche da un punto di vista economico, data la brevità della terapia ipnotica confrontato con i prezzi di una terapia farmacologica a vita (ora comunque resa meno gravosa per il paziente cronico, al quale il sistema sanitario nazionale contribuisce a passare gran parte dei farmaci); sempre da questo punto di vista, una riduzione dei dosaggi farmacologico vuole dire molto.

Attualmente è un interesse generale nel contesto di numerose patologie di farsi curare con terapie alternative da quelle proposte dalla medicina convenzionale; tra queste terapie alternative, l’ipnosi clinica sfida la medicina convenzionale ad adottare un approccio più integrativo della persona.

Data la componente psicologica dell’asma, i medici di base dovrebbero essere in grado di riconoscere e valutare tale componente, per suggerire una terapia psicoterapica.