Molte delle applicazioni dell’amnesia si basano su di un unico intervento primario, basato sulla “cancellazione” del dato.
Ad esempio nel caso di un dolore protratto nel tempo può divenire fondamentale riuscire ad intervenire sugli aspetti mnestici della percezione del dolore. Infatti è il ricordare – e così facendo anticipare – il dolore che diviene per la persona estremamente controproducente nella gestione della sua percezione del dolore, l’amnesia può essere utilizzata per evitare l’eccessiva rimuginazione di ciò che sarà, semplicemente andando a glissare l’evento che è stato alla base della generazione di tale dolore, e per effetto cascata andare così facendo a rimuovere tutto il costrutto anticipatorio che alimenta il dolore cronico.
Lo stesso dicasi per tutte quelle sensazioni auto-svalutanti o di fallimento che implementano la personale sovrastruttura di convinzioni limitanti o pregiudizievoli che terminano con creare radicanti concetti di inadeguatezza e inutilità.
E’ possibile utilizzarla anche come correttivo a stimoli considerati “positivi” ed auto rinforzanti quali può essere il sapore di una sigaretta per il tabagista fino al passo spesso utilizzato di rinforzo negativo cambiando lo stimolo reso amenesico con altri cagionanti sensazioni di malessere o disgusto tali da annichilire lo script comportamentale.
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