La percezione è il processo mediante il quale traiamo informazioni sul mondo nel quale viviamo.
Secondo Schonpflug con il termine percezione si indicano due cose: la riproduzione interna dell’oggetto della percezione nel soggetto che percepisce; il processo interno che permette la riproduzione dell’oggetto (percezione come “risultato” o come “processo”). Secondo Canestrari è un processo primitivo ed immediato, oggettivo – ovvero legato a condizioni esterne al percipiente – globale ed unitario.
Il modello ingenuo della percezione (realismo ingenuo) prevede una corrispondenza puntuale tra le caratteristiche della realtà fisica, oggettiva e quelle della realtà percettiva, soggettiva e fenomenica.
Secondo il modello cosiddetto del realismo critico, diversi sono l’oggetto stimolante dall’ oggetto percepito: l’oggetto percepito è influenzato dall’oggetto stimolo, ma anche dal soggetto che percepisce. Neurofisiologia dice che oggetto percepito correlato con processi di elaborazione corticale e non immediatamente con con oggetto stimolo.
L’inadeguatezza del modello ingenuo è sancita da tre condizioni:
- 1) presenza di oggetti fisici, ma assenza fenomenica: ultrasuoni, ultravioletti, mimetizzazione;
- 2) assenza di oggetti fisici, ma presenza fenomenica: luci del luna park fisse, che sembrano muoversi;
- 3) illusioni: l’oggetto fenomenico è percepito in modo discrepante dall’oggetto fisico.
Un acceso dibattito coinvolge empiristi ed innatisti circa la struttura delle forma percettive.
Innatisti (Cartesio) uomo nasce con capacità percettiva, empiristi (Locke) uomo impara attraverso esperienza modo di percepirlo. Trasferimento di questa disputa alla psicologia. Oggi integrazione, nasciamo con capacità percettive (bambino percepisce e distingue colori, forme, suoni, a pochi mesi profondità), però esperienza e pratica influenzano percezione. Es. uomo a 5 e 50 metri.
Uno dei principali problemi riguarda il modo in cui si ricostruisce a livello fenomenico (ovvero soggettivo, all’interno dell’organismo) l’unità dell’oggetto fisico, ovvero il problema del costituirsi dell’oggetto. Modelli teorici diversi hanno fornito spiegazioni diverse.
Psicologia associazionistica presuppone l’esistenza di un primo strato psichico di livello inferiore, delle “sensazioni elementari”, con corrispondenza punto a punto tra stimolo e sensazione, ed uno strato delle facoltà psichiche superiori, “appercettivo” (Wundt), che in base a memoria, giudizio ecc. assocerebbe, sommerebbe sensazioni elementari attribuendo unità e significato. Critiche: anche animali e bambini percepiscono oggetti, no tracce nel percetto del lavoro dei due strati, necessaria velocità eccessiva.
Secondo l’impostazione fenomenologica della scuola di Berlino, cui fanno capo Wertheimer, Koffka e Kohler, la percezione è una ricostruzione interna ad ogni osservatore della realtà ambientale, favorita dalle proprietà degli stimoli e dalle attività proprie dell’organismo.
- Metodo fenomenologico: porre soggetto davanti a situazione stimolante, variarla sistematicamente registrare esperienza percettiva, immediata e genuina.
Secondo Gestalt tendenza comune e capacità innata individui a porre ordine nel caos delle sensazioni, ad organizzarle sulla base delle seguenti leggi (l’oggetto fenomenico si costituirebbe secondo esse):
- 1. la legge dell’organizzazione figura-sfondo diviene figura, cioè oggetto, la parte del campo visivo più piccola, inclusa da margini, con margini convessi
- 2. le leggi della segmentazione del campo visivo (in tante figure o parti dico io). A parità di altre condizioni vengono percepite come figure, oggetti le parti rispettivamente più vicine (vicinanza), somiglianti (somiglianza), delimitate da margini chiusi (chiusura), con minor numero di cambiamenti ed interruzioni (continuità di direzione), più armonici, regolari, simmetrici (buona forma), di cui abbiamo (esperienza passata), fattore empirico di Wertheimer, funzione limitata a situazioni debolmente organizzate, altrimenti predominano altri fattori, Gottschaldt poi Kohler: addestramento non aiuta a riconoscere figure precedentemente presentate una volta inserite in un contesto saldamente organizzato.
La corrente New Look ha studiato sperimentalmente influsso bisogni, motivazione, stati emotivi, atteggiamenti e personalità nella percezione, mettendo soggetto in situazioni problematiche (digiuno, frustrazione indotta), con scarsa strutturazione campo (es. macchie). L’importanza del ruolo del soggetto e dei afttori soggettivi nella percezione:
- I bisogni organici e le motivazioni tendono a determinare ciò che è percepito. Mc Clelland e al. numero risposte cibo aumenta con ore digiuno, Gilchrist e al figure cibo percepite più luminose, Wispè e al. riconoscimento tachiscopico di parole indicanti oggetti alimentari facilitato
- Effetto ricompense e punizioni (apprendimento). Schaefer e al. tendenza a percepire come faccia quella ricompensata, Rosen shock elettrici evitabili con riconoscimento parola corretta sensibilizzazione percettiva (diminuzione soglia riconoscimento), non evitabili difesa percettiva
- Effetto stato emotivo di frustrazione indotta, Postman e al allungamento riconoscimento frasi presentate tachistoscopicamente
- Valore individuale oggetti e velocità riconoscimento. Postman e al. parole coerenti con atteggiamenti ed idee soggetto (risonanza percettiva), tabù (difesa percettiva)
- Valore oggetto e grandezza percepita, Bruner e al. ragazzi poveri sopravvalutano grandezza monete, no dischi cartone
- Differenze individuali e personalità. Klein no imp. bisogno ma “atteggiamento percettivo” regolare grandezza disco in base a due dati, alcuni accurati altri risentono effetto ottico dato da colore (disco chiaro percepito più grande), Gardner, accentuatori (di differenze, minute categorizzazioni, precisione in giudizi di costanza, no sopportano situazioni aperte) e livellatori (più rilassati). Frenkel-Brunswik tendenza a chiudere e percepire costanti strutture percettive, intolleranza ambiguità in bambini e adulti con scarso controllo affettivo. Canestrari rigidità percettiva in soggetti con sindromi fobiche ed ossessive (film coniglio che si trasforma). Parallelismo concetto psicoanalitico di difesa. Witkin camera oscura, cornice e barra da mettere verticale, dipendenti (rapporto passivo ambiente, scarso controllo impulsi, scarsa autostima, immagine corporea indifferenziata) ed indipendenti dal campo. Per W. Modello di azione in campo percettivo è modello del suo agire in altre zone di comportamento.
Uomo come elaboratore informazioni, quindi percezione è momento e processo particolare nell’ambito elaborazione informazioni in entrata ed in uscita, storicamente quindi no interesse specifico per percezione, fuoco su elaborazione, recezione in secondo piano. Contributi significativi: Hebb bagaglio minimo di capacità percettive innate su cui agirà esperienza, in contrasto con Gestalt; Neisser spazio al riconoscimento, percezione opera mediante “analisi per sintesi”:”processi preattentivi”, in cui intervengono fattori individuati da Gestalt, intervento successivo di “attenzione focale”, orientata su parte di campo che interessa percipiente (analogia New Look), momento sintetico, intervento conoscenze depositate in memoria, costruzione dell’oggetto. Successivamente ridimensiona alcuni concetti, sforzo critico notevole. Percezione guidata da schemi cognitivi, a sua volta modificati da percezione.
- Costanza percettiva dell’oggetto. Essa è costituita dalla costanza degli oggetti, di grandezza, di forma: identità, grandezza e forma di un oggetto rimangono invariate anche quando proiezione retinica dell’oggetto varia al variare dei rapporti spaziali (es. allontanamento). Costanza di ciascuna proprietà in generale dipende dai rapporti invariati tra elementi di rilievo della situazione stimolante.
- Costanza di grandezza dipende da grandezza immagine retinica (oggetto lontano, diminuisce) e distanza apparente* oggetto (oggetto lontano, aumenta). (*Apparente, infatti camera distorta uomo è lontano ma io lo vedo vicino e più piccolo, transazionisti dicono per esperienza camere rettangolari, innatisti camera diventa schema riferimento perchè regolare, racchiude, è fattore prevalente, figura buona)
- Costanza di forma il fenomeno del trapezio rotante che viene percepito dai soggetti come una finestra che oscilla, è spiegato dagli empiristi con il fatto che, essendo l’esperienza passata che struttura l’apprendimento, è più facile vedere una finestra che oscilla che un trapezio che ruota; secondo gli innatisti, la finestra che oscilla si configura come una “figura buona”, ovvero come la figura più stabile e semplice che è posseduta in modo innato fin dalle prime fasi della vita.
percezione dello spazio o della distanza, percezione caratteristiche geometriche e spaziali oggetti, e percezione distanza tra oggetti: indizi di profondità, distinti in fisiologici (meccanismi oculari di accomodazione e convergenza), psicologici, (pittorici: a parità altri condizioni percepito più vicino oggetto più grande, sovrapposto, luminoso, meno annebbiato-prospettiva aerea-, prospettiva lineare e legati al movimento)
percezione del movimento Impressione di movimento si ha solo per intervalli ottimali di tempo e spazio, esistendo una soglia inferiore e superiore di velocità, e per valori ottimali di intensità degli stimoli. Tuttavia, come dimostrano il fenomeno psi (o phi) e il movimento stroboscopico, impressione fenomenica di movimento può aversi per fusione di due oggetti presentati uno dopo l’altro con breve intervallo di tempo ed immobili, che producono stimolazioni successive in aree diverse della retina.
- percezione sociale: percezione emozioni prossimo, associazionisti dicono confronto con nostro comportamento in quello stato d’animo (bambino impara che pianto esprime dolore da sua esperienza). Obiezione noi percepiamo negli altri gamma di emozioni più vasta di quella provata da noi, anche animali sono espressivi. Gestalt dice gli oggetti hanno qualità espressive: qualità sensoriali semplici (freddo, caldo, dolce, amaro, colore), qualità globali o formali, che comprendono qualità strutturali (rotondo, aperto..), qualità costitutive (liscio, ruvido), qualità espressive (allegro, triste, aggressivo, anche queste emergono con immediatezza e spontaneità). Una qualità espressiva può essere attribuita anche a oggetti fisici o a qualità dei sensi (dolce è persona, cibo o voce).
- Brunswik e Reiter: nel volto caratteri espressivi legati a rapporti tra elementi fisionomia
- Percezione causalità: Michotte dato percettivo immediato legato a struttura eventi cinetici.
- Percezione tempo: stima tempo risente caratteristiche intervallo tra due misurazioni, tempo vuoto o pieno però risultati variabili; orientamento temporale indizi mondo esterno (rumore, passi) ed interno (stanchezza, fame); prospettiva temporale (Lewin), azioni, emozioni, morale individuo dipendono da prospettiva temporale, ricerche: mete intermedie aiutano nel raggiungimento obiettivo finale; gruppo a conduzione democratica, in cui mete accettate e rese chiare lavorano per obiettivo anche in assenza di leader.
Lo studio della percezione si è rivelato ricco di spunti esplicativi ed applicativi.Gli studi sulla deprivazione sensoriale, ad esempio, hanno sottolineato l’importanza della stimolazione ambientale non solo ai fini di un’adeguata attività percettiva, ma anche ai fini del benessere psichico complessivo; hanno inoltre fornito un apporto di rilievo nella comprensione di processi comuni alle forme psicotiche, disturbi in cui l’isolamento dalla realtà e la chiusura provoca esattamente gli stessi disturbi rilevati nelle situazioni sperimentali (analiticità, allucinazioni, fino al delirio)
E’ stato inoltre dimostrato che soggetti posti sperimentalmente in una condizione di frustrazione, tendono a presentare un allungamento del tempo di riconoscimento degli stimoli, offrendo così spunti di comprensione per il l’inibizione intellettuale.
Gli stati emotivo-affettivi, i bisogni e le motivazioni possono d’altro canto influenzare fortemente l’attività percettiva, tanto da poter affermare che quest’ultima sia strettamente dipendente dalla struttura di personalità individuale.
Questa relazione tra personalità e percezione, che offre ulteriori spunti conoscitivi alla clinica, è particolarmente evidente nella psicopatologia.
I soggetti ansiosi sembrano infatti caratterizzati da rigidità percettiva, e da un’intolleranza all’ambiguità del percetto, all’indefinitezza: bambini e adulti con controllo affettivo insoddisfacente tenderebbero a mantenere costanti le strutture percettive, anche a costo di deformare la realtà.
Allo stesso tempo, emozioni violente o stati affettivi quali quelli presenti nella depressione, possono agire sulle qualità strutturali della percezione.
Un esempio classico è quello della percezione del tempo (es., dilatazione o incapacità di valutare correttamente il trascorrere del tempo).
L’impressione soggettiva della durata può tra l’altro essere assunta come indizio dello stato e dell’equilibrio emotivo del soggetto: non a caso i Ss. Schizofrenici sono incapaci di valutare il tempo e riferiscono spesso che, nella loro esperienza interiore, il tempo si è fermato.
Nell’ esame neuropsicologico l’analisi della funzione percettiva assume grande rilevanza, a causa della frequente associazione di alterazioni percettive e danno cerebrale, lesioni al SNC. Disturbi della percezione sono tra l’altro associati a numerose sindromi neuropsicologiche ed alle intossicazioni da allucinogeni. Agnosie (percezioni stimolo senza attribuzione di significato)
Test
- Test della figura nascosta di Witkin, soggetto deve rintracciare figura precedentemente mostrata all’interno di un disegno puù vasto in cui altre linee creano confusione. Dipendenti dal campo non riescono, indipendenti doti analitiche, capacità di utilizzare indici provenienti dall’interno
Hutt Adaptation Bender Gestalt Test (HABGT: Bender Gestalt Test adattato da Hutt), disegnare nove figure geometriche uguali a quelle presentate. Valutazione personalità e a scopi psicodiagnostici, scala di psicopatologia continuum da normalità a nevroticismo a psicosi a danno organico.
- Boncori test neuropsicologici che valutino funzione percettiva come sussidio nelle diagnosi di danno alla struttura cerebrale.
I compiti più frequentemente richiesti dai test di percezione visiva sono il disegno, la costruzione, la cancellazione (Discriminazione di sgorbi, Test di completamento di Street , entrambi di Spinner e Tognoni)
Fonte: (Riassunto da) “Psicologo verso la professione” , P.Moderato-F. Rovetto; ed. Mc Graw Hill
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