E’ ormai cosa nota quanto la regressione d’età porti all’esperienza certa di un “vero ricordo” che tuttavia può essere solo un evento confabulato.

Questo aspetto a livello internazionale è attualmente molto discusso data l’importanza legale che l’utilizzo dell’ipnosi può svolgere nel tentativo di recuperare dati appartenenti al passato tuttavia l’elevata integrazione di fantasie e percezioni non del tutte veritiere all’interno dell’evento ricordato causano l’ovvia inaccettabilità di utilizzare l’ipnosi in attività forensi; poiché laddove non vi è certezza assoluta vi è ovvia falsificazione la regressione d’età non trova possibilità di essere utilizzato come strumento legale.

Laurence e Perry (1998) affermavano: “Tutto ciò che viene ricordato in ipnosi può essere vero, menzogna, una confabulazione, o può essere una pseudo-memoria risultato di un inappropriata suggestione o di autosuggestione”. Ciò nonostante, le continue ricerche in tali ambiti trovano concordi un numero sempre maggiore di clinici nell’affermare che sia che il materiale ricordato sia frutto di una reale evento sia che sia frutto di immaginazione o fantasia, produce informazioni cliniche molto utili circa la corrente percezione del passato del soggetto

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