Il risveglio dall’Ipnosi
In questa fase l’ipnoterapeuta ha l’obiettivo di ripristinare lo stato di veglia e permettere al paziente il riorientamento tra le esperienze vissute in trance e il suo normale livello di coscienza. Il terapeuta svolge manovre inverse a quelle usate durante l’induzione; riattivando ad uno ad uno tutti gli aspetti percettivi, prima inibiti o resi confusi, e aumentando la reattività funzionale fino a recuperare l’iniziale livello attentivo.
Il ripristino delle capacità cognitive del soggetto può impiegare un tempo variabile da qualche secondo a qualche minuto, a seconda della profondità della trance ottenuta e delle tecniche di risveglio utilizzate.
Questa tempo di latenza nel recuperare lo stato di veglia viene definita la fase grigia del processo ipnotico. Nella fase grigia il soggetto appare leggermente confuso e/o non ancora pienamente efficiente come lo era prima dell’induzione. Il paragone con il risveglio è assai giustificato, perchè la fase grigia mostra proprio un comportamento simile con: lentezza dei movimenti, stiracchiamenti, rallentamento nelle risposte o nel recupero della memoria.
Vi sono due aspetti importanti del risveglio ed ancor più della fase grigia, il primo è che in questa fase vengono date le suggestioni, definite post-ipnotiche, che hanno il fine di migliorare le successive induzioni; il secondo è che in questa fase di riorientamento il terapeuta ha l’opportunità di ratificare l’esperienza della trance ipnotica al soggetto.
La ratifica dello stato di trance permette al soggetto di comprendere, in seguito all’esperienza appena vissuta, di aver avuto esperienza di un cambio dello stato di coscienza rendendolo sempre più consapevole del tipo di percezioni e di sensazioni che avvengono nel proprio corpo e nella propria mente quando viene generato uno stato di trance.